I
ponti
hanno
bisogno
di
manutenzione,
tutti
i
ponti,
in
qualsiasi parte del mondo.
La
manutenzione
deve
essere
programmata,
continua
ed
efficace.
Questo
è
il
compito
dei
manutentori
e
dei
tecnici
delle
società
di
gestione.
Abbiamo
sufficienti
informazioni
e
metodologie
di
intervento
per
provvedere
senza
incertezze.
Se
c’è
programmazione
non
c’è
emergenza.
I
lavori
possono
essere
distribuiti
nel
tempo
e
si
può
evitare
un
impatto
drammatico sulla vita degli utenti e della città.
La
circonvallazione
di
Palermo
è
stata
progettata
negli
anni
cinquanta,
inserita
nel
piano
regolatore
del
1962
e
realizzata
a
cavallo
degli
anni
settanta.
Già
al
momento
della
realizzazione
si
comprese
che
questa
arteria
di
attraversamento
era
diventata
una
strada
urbana
e
si
pensò
subito
(1980)
di
progettare
una
sopraelevata
che
per
fortuna
non
venne
mai
realizzata.
Ma
il
problema
rimane:
conciliare
una
strada
intimamente
connessa
al
tessuto
urbano con la funzione di bretella autostradale. Ancora oggi ci sono progetti ma non soluzioni.
Il
“ponte
Corleone”
sull’Oreto
nasce
nel
1962
con
questo
peccato
originale.
Fondamentalmente
è
inadeguato
a
svolgere
la
funzione
di
traghettare
tra
le
due
sponde
del
fiume,
al
di
sopra
del
Parco
dell’Oreto,
un
flusso
misto
estremamente intenso.
Oggi
si
sta
intervenendo
ed
è
subito
caos.
Tutti
i
giornali
e
le
televisioni
ne
parlano.
Ma
i
problemi
c’erano
anche
ieri
e
direi
da
anni
ed
anni.
È
un
concetto
che
tutti
applichiamo
riparando
la
nostra
vettura
o
il
nostro
bagno
di
casa:
per
mantenere
un
bene
occorre
una
manutenzione
costante.
Non
mi
meraviglierei
se
su
un
ponte
costruito
da
60
anni
ci
fossero
problemi
ben
più
seri
di
quelli
risolvibili
con
un
intervento
di
pochi
giorni
(come
quello
previsto).
La
soluzione
non
può
essere
non
fare
i
lavori,
ritardarli
o
posticiparli.
I
lavori
vanno
fatti
ma
si
devono
creare
alternative
al
traffico
ed
avvisare
per
tempo
la
cittadinanza
evitando
disaggi
o
almeno
limitandoli,
in
attesa
di
soluzioni
adeguate
come
il
raddoppio
delle
carreggiate
o
la
creazione
di
una
nuova
alternativa
“montana”
alla
circonvallazione.
Ben
vengano
i
lavori
eseguiti
di
notte,
molte
città
usano
questa
procedura
come
standard
di
intervento.
Che
abbiano
un
costo
maggiore
è
un
falso
problema
perchè
ogni
costo
si
deve
confrontare
con
i
benefici che comporta, e, in questo caso, il beneficio sociale è altissimo.
Questo
significa
programmare
e
di
questo
c’è
bisogno,
allontanando
inutili
polemiche
e
possibilmente
evitando
soluzioni che possono mettere a rischio la sicurezza degli operai.
IL PONTE CORLEONE
Vincenzo
Di Dio
Presidente
Ordine
Ingegneri
Palermo